CASA ST, un rifugio nella tranquillità delle vigne

Cliente

PRIVATO

Tipo progetto

Residenza

Data

2014

Tags

[Un rifugio di campagna nella tranquillità delle vigne]

CASA ST

Un panorama rustico e mozzafiato, tra colline, vigneti e attimi di silenzio. In questo contesto, si inserisce Casa ST, un edificio in origine adibito a uso agricolo, con un unico corpo di fabbrica risalente agli inizi del 1900. Nel corso del tempo, l’abitazione ha subito innumerevoli rimaneggiamenti, per rientrare poi nel progetto di recupero presente, in simbiosi con la struttura originaria e l’ambiente circostante.

I prospetti più datati sono stati ripuliti, ricercando l’omogeneità e unitarietà dell’edificio, con un intervento che elimina le superfetazioni incoerenti e, inoltre, amplia la parte ipogea, nel pieno rispetto del genius loci.

Un genius loci che emerge, facendo incontrare tradizione e contemporaneità. Lo spirito rustico di una casa, tra paesaggi naturali e nuove funzioni.

[Fra tradizione e nuovi spazi]

Dettagli storici, valori contemporanei

Nell’abitazione si respira il sapore inconfondibile della tradizione, senza dimenticare l’apporto della contemporaneità. Nuovi volumi, taciuti per accogliere le funzioni che la vita agreste di un tempo escludeva, hanno trovato spazio nella parte sotterranea della Casa, che accoglie una piscina in travertino, un’area fitness e spa, nonché un ampio garage.

Le finiture di alta qualità si accompagnano alla ricerca hi-tech, tanto a livello progettuale quanto per le integrazioni elettroniche e digitali.

[Il paesaggio si fa casa]

Angoli rustici di vita quotidiana

Nel progetto di Casa ST, il contesto paesaggistico è l’indiscusso protagonista.

Gli angoli rustici dell’abitazione, rielaborati con gusto, lasciano spazio al tinello e alle sue ampie vetrate, capaci di creare affascinanti scorci prospettici. Il gioco architettonico così disegnato dilata lo spazio interno, spalancando la vita quotidiana alle aree di campagna che la accolgono.

Il progetto di landscaping circostante ha previsto la preservazione dei declivi spontanei del territorio nella loro armoniosità, con la tecnica delle terre armate.

Il giardino è stato ripopolato di essenze arboree autoctone, con la conservazione un acero campestre e un crinale di cipressi che rende la posizione abitata visibile da lontano. Un angolo nascosto cela al passaggio con pedana mobile verso l’interrato, mentre la creazione di un orto multisensoriale sintetizza uno sposalizio tra epoche.